Prima di partire per le vacanze, un genitore si interroga su cosa sia meglio utilizzare in acqua se i braccioli mare o il classico salvagente?
Non è una domanda da poco, perché confesso che anch’io da padre me la sono posta più e più volte.
Il salvagente, solitamente, viene percepito come qualcosa di più sicuro, perché il bambino è “chiuso” e protetto/sorretto anche dalla mutandina presente in quelli più piccoli.
I braccioli mare, invece, sono considerati meno sicuri, perché permettono al bimbo di bere più facilmente l’acqua del mare o della piscina o del lago e al tempo stesso è più facile “ribaltarsi”.
Per i bambini più piccoli, diciamo dai 6 mesi fino ai 2 o 3 anni (dipende molto dal bambino o bambina), è sempre consigliato l’utilizzo del salvagente perché permette al piccolo di restare comodamente seduto. Parliamo in questo caso del salvagente con mutandina.
Dai 2/3 anni in poi, invece, si può usare il classico salvagente. Molti lo chiamano anche ciambella. In questo caso bisogna stare attenti al peso e alle dimensioni del bambino, per non correre il rischio che scivoli in acqua dal buco del salvagente.
I braccioli mare, invece, sono scelti dai bambini (e genitori) più sicuri di sé, quelli che magari hanno già fatto un corso in piscina durante l’anno o che dimostrano semplicemente più “convinzione” verso il bagno in acqua.
Anche con i braccioli mare è fondamentale scegliere la dimensione in base al peso e alla corporatura del bambino. Esistono, infatti, una divisione per taglie.
Di fatto i braccioli sono degli anelli in plastica che, una volta gonfiati, tengono a galla il bambino permettendogli comunque la piena libertà di movimento.
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Bisogna ricordarsi di bagnare sempre i braccioli mare prima di indossarli fino ad altezza bicipiti.
Perché i genitori hanno paura dei braccioli mare?
La paura più grande è che i braccioli si possano sfilare. Va detto che è molto difficile che questo avvenga a meno che non siano difettati. Una volta infilati, infatti, i braccioli restano ben aderenti al bambino anche quando quest’ultimo effettua tuffi o salti particolari in acqua. Certo dobbiamo porre la massima attenzione nella cura dei braccioli: stare attenti che siano sempre ben gonfiati e che non ci siano tagli lungo la plastica.
Il consiglio più grande è quello di prediligere braccioli che abbiano una doppia camera d’aria, anche se per onestà si fa sempre più fatica a trovarli in commercio.
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Perché i genitori hanno paura del salvagente?
La paura più grande (confesso è stata anche la mia) è quella che il bambino possa scivolare verso il basso. Come già detto prima è opportuno scegliere il salvagente guardando il peso e la corporatura del proprio figlio. Prediligere quello con la mutandina attaccata quando il bimbo è piccolo e poi passare alla classica ciambella quando è più sicuro di se.
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Sfatiamo un falso mito sui braccioli mare e sul salvagente.
I braccioli non sono più pericolosi rispetto al classico salvagente. Anche con la ciambella in plastica il bambino si può ribaltare se compie dei movimenti eccessivamente “agitati”.
La regola di base è sempre quella di non lasciare mai il bimbo solo in acqua, perché davvero può bastare una svista per vedere il proprio figlio ribaltarsi in acqua.